E anche quest’anno la Fondazione NON È STATA INVITATA al Salone del Libro di Torino, nonostante le sue benemerenze culturali (le sue della Fondazione, non del Salone).
Stavolta abbiamo anche telefonato per protestare ma la tipa del centralino ci ha detto che al massimo possono farci un biglietto ridotto per anziani. Che poi questo dice tutto della sagacia manageriale perché lo sanno anche le pietre che in Italia gli unici ad avere i soldoni sono gli anziani.
Comunque, abbiamo rifiutato sdegnati. Ciò non pertanto, la Fiera ha subito la visita di un baldanzoso Enrico Rossi, investito per l’occasione della qualifica di nostro plenipotenziario e quindi abilitato a ricevere tutto l’affetto e i doni dovuti alla Fondazza.
Con l’aiuto dell’ottima Valentina Cardone l’Enrico era a caccia di interviste esclusive ai più lucubrativi ma disinvolti rappresentanti del settore. Per l’occasione il nostro team di grafici ha anche realizzato questa accattivante locandina, che dice tutto.
In sostanza, è poi accaduto che l’Enrico è riuscito a braccare ed intervistare Raffaele Ventura, che in questo video svela alcuni dei suoi progetti e anche certi altarini della Fondazione Elia Spallanzani che non sapevamo nemmeno noi.
Si noterà che l’intervista, nata col proposito di glorificare la Fondazza, si è invece risolta in una specie di cazziata. La reprimenda del Ventura è severa ma giusta: come del resto avevamo già denunziato anche noi, nella stessa Fondazione si annidano brutte persone che approfittano dell’universale ammirazione nei confronti dell’Elia per contrabbandare i loro deliri. Tuttavia c’è anche una Fondazione ancora sana, dedita solo allo studio e alla promozione di quel grande.
In conclusione, cosa dire? Cosa offriva il resto del Salone? I nostri inviati non ci hanno comunicato nulla. Presumibilmente c’erano un sacco di libri, e dentro quel che uno si può facilmente aspettare: solo palore, palore, palore.
Fondazione Elia Spallanzani 