Bisognerebbe rendersi conto che diventare novax per molti è una strategia per pervenire alla figa. E’ noto e sperimentato che alla giovane donna piace il ribelle, a qualunque cosa si ribelli, e i covi di terroristi, satanisti, cobas e poeti estinti sono sempre stati utili a favorire l’intimità.
Il rischio eccitante (per quanto modestissimo) della repressione, la paranoia degli sbirri (degli “altri” in genere), il mito della purezza (tutto è puro per i puri), sono tutti elementi che rompevano l’angosciante sistema della decenza e oggi rompono quello ancora più angosciante del mercato sessuale: esiste addirittura la possibilità che la novax bionda si accoppi con te senza notare quanto sei brutto, povero e comune.
Notare che i gruppi novax, essendo nuovi, non sono ancora stati ridotti a semplici depositi di scarti del mercato, come è accaduto per esempio con i centri sociali, in cui notoriamente si trovavano quasi solo cesse e cessi. Nei gruppi novax trovi ancora di tutto, compresi i maschioni e i femminoni, e la conferma di questa nostra teoria (del resto ovvia) si potrebbe ottenere facilmente confrontando la diffusione dell’antivaccinismo tra gli incel: scommettiamo che è 10 volte quella media.
Man mano che l’accoppiamento diventa più libero, e quindi i criteri di selezione diventano più feroci, l’unico mezzo che rimane all’uomo poco consumabile è porsi in una condizione eccentrica, e l’eccentricità più facile e più comoda consiste nel rivendicare “diritti” che nessuno si sognerebbe mai di negare, finché non si va nel pratico. E’ del resto abbastanza significativo che quasi tutti i giovani novax morti di covid lascino almeno una compagna a piangerli, che è molto più di quanto si potrà dire per parecchi di voi (per noi sicuro).
P.S. Va detto che in 18 mesi abbiamo conosciuto solo 2 persone reali contrarie ai vaccini (vero che non frequentiamo tanta gente), completamente diverse tra loro.
Il primo corrisponde più o meno allo stereotipo del novax: scarsa istruzione, scarsissima capacità di astrazione, nessuna vera idea politica, assoluta e inguaribile sfiducia nei confronti dello stato e della pubblica amministrazione (di cui ovviamente fa parte); il secondo invece è un tecnico più che laureato, gran viaggiatore (cioè turista), teorico dell’intervento statale in economia (insomma fascio-compagno), razzista ma amante del blues (tanto per non farsi facilmente inquadrare) e autonomo.
Ci siamo chiesti a lungo se sotto le apparenze ci fosse quale tratto comune (a parte la fondamentale italianità, cioè il credersi più furbi degli altri) e con caute domande abbiamo appurato che sono entrambi appassionati di sagre.
La sagra, questo fenomeno sottovalutato, ubiquitario, orrendo, che consiste non solo nella mangiata, ma ancora di più nell’organizzazione (chi organizza le sagre? Noterete che sono persone tutte simili, dalla Sicilia alla Val D’Aosta). Noi pensiamo che esista un legame occulto, anche se non siamo capaci di precisare quale.
P.P.S. La protesta contro i vaccini appare incomprensibile ma in realtà se uno ci pensa un attimo si rende conto che è molto meno intensa di quanto ci si poteva aspettare.
Il vaccino consente all’italiano, con un minimo rischio per sé, di ridurre notevolmente il rischio per gli altri: insomma qualcosa che l’italiano medio in vita sua non ha mai fatto se non per sbaglio o costrizione. La sua vita, costantemente dedita al bene (e quindi per più preciso dire al male) del prossimo non contempla questo tipo di opzione, e quindi la stranezza non è che i contrari siano migliaia, ma che non siano milioni. È chiaro che qui opera un sapiente lavaggio del cervello e che a breve il popolo rinsavirà e tornerà, in perfetta mala fede, a pregare per la morte del vicino.