Disse Elia Spallanzani:
“Ho cominciato a studiare fisica come antidoto alla letteratura: cercavo qualcosa che semplificasse il complesso, invece di complicare l’ovvio, ma proprio in quel periodo la scienza stava entrando in quella che sarà poi definita la sua fase “ironica”, cioè cominciava ad affrontare gli stessi problemi che il linguaggio in generale aveva attraversato migliaia di anni prima. Allo stesso tempo la letteratura stava degenerando in giornalismo, che si contenta di presentare l’ovvio come nuovo senza nemmeno tentare di complicarlo. Ero dilaniato tra queste due tendenze e credo con la mia opera di non aver risolto nulla, ma se tutto prosegue come vedo nessuno lo saprà”.