Ogni tanto ci viene in mente che potremmo formare una specie di polo dei noncompagni. Tutti fanno queste specie di riviste web che non si capisce come campino e ci scrivono sempre le stesse categorie, insegnanti, aspiranti insegnanti, mentre i noncompagni vanno ognuno per se. Forse l’unico elemento che li accomuna (l’essere tutti noncompagni non vale, riducendosi a un connotato negativo) è proprio l’assoluto individualismo e l’incapacità di coordinarsi. D’altronde è un po’ inevitabile che chi non vuole fare la pecora si tenga fuori da qualsiasi gregge. Questo però, in un sistema in cui il numero di click è praticamente l’unico criterio di valutazione, li relega sempre nella marginalità. Il gregge, coi suoi cinquanta insignificanti contributori da duemila visite l’uno, continua a pesare di più del singolo non allineato, anche se di lettori ne avesse cinquantamila. Il problema, comunque, resta quello iniziale, e cioè che questa gente, noi inclusi, non ha abbastanza tratti in comune per federarsi, se pure lo volesse. L’unica soluzione sarebbe trovare qualcuno disposto a cacciare dei soldi e invitare i vari irregolari a scrivere per lui, così loro potrebbero continuare a comportarsi come se fossero soli. Il che a quanto pare non accadrà mai.
P.S. Oltre a isolarsi da soli, i non compagni vengono isolati anche dalle pratiche di cripto censura dei social network. Tuttavia, il prevedibile e perverso effetto dello sciadobannaggio inferto da facebook è di spingere i marginali verso l’estremismo. Chiusi inconsapevolmente nello sgabuzzino, i derankati si chiedono “Ma com’è che non mi caca più nessuno? Forse che sono diventato una brutta persona?”. Questo però ovviamente non li migliora, anzi li riempie d’odio e frustrazione, e così cominciano a scrivere cose ancora più non-corrette di prima. L’esempio lampante è ATPSD, che dopo lo sciadobannaggio è diventato dichiaratamente fascista.
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