La rinascita della z-machine

Le coincidenze veramente strane, veramente belle: quando eravamo giovinetti c’erano due cose che ci esaltavano e insieme ci deludevano perché da un lato sentivamo che avrebbero potuto cambiarci e dall’altro che non riuscivamo ad impadronircene, ed erano il nostro bistrattato ti-99/4a e le avventure testuali: un computer che non usava nessuno e una specie di iperletteratura che non riuscivamo a capire perché era in una lingua foresteria. Ebbene la coincidenza sta in questo: dopo decenni scopriamo oggi che la macchina virtuale su cui giravano quelle avventure testuali, la c.d. z-machine, è stata ricostruita proprio da un tizio che aveva il ti-99/4a.

La Infocom, famosa per la serie di Zork, aveva infatti smesso di produrre nuove avventure per il ti99 perché era andato fuori produzione. Allora il tizio in questione si innervosì e cominciò a disassemblare le vecchie avventure e si accorse che erano composte da una parte di dati testuali e una operativa, e capì anche che dando in pasto i file testuali delle nuove avventure alla stessa macchina virtuale avrebbe potuto giocare anche le nuove avventure.
In realtà la storia è anche più complicata perché dapprincipio il processo non funzionava e il tipo si accorse che la macchina virtuale creata per il ti99 aveva dei bug, e non solo riuscì a correggerli, ma anche a rendere il programma dieci volte più veloce. In questo modo, usando i file testuali prodotti per altre piattaforme, riuscì a portare sul ti99 dieci nuove avventure della Infocom, in pratica tutte quelle che potevano essere giocate con la z-machine versione 3.
Ma il fatto più rilevante è che l’individuazione della z-machine e la ricostruzione del suo funzionamento permettevano anche di creare avventure del tutto nuove semplicemente costruendo secondo le regole dei nuovi file di dati. In questo modo chiunque (o almeno chiunque fosse abbastanza accanito) poteva usare l’assai sofisticato parser creato dalla Infocom per i suoi giochi, per cui anche quando pochi anni dopo la società sparì la z-machine rimase in giro e continuarono a venir fuori nuovi giochi che la usavano. In seguito questa macchina virtuale e il suo linguaggio sono stati ulteriormente migliorati e a più di trent’anni di distanza vengono usati ancora.

Quindi, anche se probabilmente prima o poi sarebbe successo lo stesso, è stato proprio col nostro povero e abbandonato ti-99/4a che per la prima volta è venuta fuori la macchina logica nascosta che faceva funzionare Zork e i suoi discendenti, e noi in questo vediamo un destino: per quanto, un destino mancato.

P.S. Siccome siamo nel 2020 forse alcuni di voi non sanno nemmeno cos’è un’avventura testuale. L’esempio più a portata di mano è una in italiano e giocabile online. Si noti che non è proprio un’avventura testuale classica perché non si possono scrivere direttamente i comandi ma si selezionano da piccoli menù. Anche questa è una facilitazione ormai considerata necessaria perché la gente della rete è talmente ignorante e frettolosa che non riuscirebbe a usare la linea di comando.

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