La strana sensazione leggendo i forum dei retrogamisti, quelli che piangono ricordando lo scrolling a parallasse di Shadow of the Beast o i boss finali di Turrican… perché noi all’epoca non avevamo il C64 o l’Amiga ma il bistrattato Ti99-4a, che col suo signorile processore a 16 bit era teoricamente superiore al C64 ma aveva solo 16 k di ram e niente coprocessori, quindi i giochini facevano cagare, erano peggio di quelli dell’Atari*, oltre al fatto che erano pochi, su cartuccia e carissimi… e poi avevamo anche il pc, l’Olivetti M24, pure lui 16bit (montava l’8086 invece del volgare 8088) però con lo schermo a cristalli verdi e niente giuochi e così noi giocavamo col paint, quello dell’epoca, e facevamo pixel per pixel surreali disegni in sedici sfumature di fosforo verde, castelli nelle bolle, testure geometriche, dune lunari, tutto con cerchi e linee e poi pixel per pixel, un pixel di merda alla volta mentre i nostri conoscenti giocavano a sparare le astronavi multicolori o a saltare sulle piattaforme gommose e noi sempre lì, a esaurire gli infiniti livelli dell’unico gioco di astronavi per il Ti994a, che andava avanti ripetendosi all’infinito solo sempre più veloce, più veloce, coi meteoriti che ti venivano in faccia a una velocità spaventosa, una pioggia di meteoriti cui solo riflessi esasperati di ragazzini potevano opporsi per qualche minuto e non c’era neanche il joystick, dovevi controllare con i tasti e dopo ore a cercare di superare il novantesimo livello sempre uguale e sempre più veloce le dita ti dolevano come se fossero state pestate e allora passavi nella stanza a fianco e ti rimettevi a fare i tuoi disegni stile bava di lumaca radioattiva sul pc e quella, quella, quella era pace.
Tutto ciò ci ispira una poesia:
“Volevi il 64 commodoro
Per sparare l’alieno spaziale
Ma papà ti portava al lavoro
Per svagarti col turbo pasquale
Sullo schermo a fosfori verdi
Dell’80 88 aziendale.
Bestemmiando i ricordi disperdi
Tendi trappole a babbo natale:
Tutti i ciuchi bocciati a disdoro
Ricevevano il commodoro
Tutti gli asini, gente bestiale
Combattevan l’alieno spaziale
Solo tu, sai col senno di poi
Che giocavi alla torre di hanoi
A scrivere 10, printa ‘vomìto’
goto 10 nel luppo infinito.”
* I programmatori di una volta, quelli veramente bravi, veramente veri, riuscivano a ficcare un giocone in 4k. Ad es. “Pitfall!” per l’Atari 2600, che aveva 256 schermate codificate in 50 byte, sprite multicolori e sonoro angosciante. Tutto schiacciato in 4mila byte, che è un quarto del più elementare file di word in cui voi annotate minuziosamente quanto spendete ogni giorno al bar, ignorando poi come fare la somma. E ciò quei programmatori ottenevano grazie a una dura lotta con la macchina, con l’assembler, conoscevano gli ingranaggi e quasi toccavano l’hardware. Oggi individui di scarso livello sociale manipolano dei linguaggi di livello così alto che non hanno praticamente bisogno di sapere cosa ci sta sotto. Sarebbe del resto poco utile saperlo perché cambia molto più in fretta di prima (anche se meno di quanto si pensava). Ormai persino le persone normali sono capaci di programmare e quindi i veri nerd non esistono quasi più, che è anche il motivo per cui sono diventati famosi. La regola generale è che una figura diventa popolare quando ormai non c’è più, come è successo per gli operai e per altre figure mitologiche.
Tra parentesi, molte persone si immaginano il programmatore di computer o come il giovane nerd dei telefilm o come Succhiemberg. In realtà ormai la maggior parte dei programmatori ha una certa età e non ha mai fatto i soldi. È un campo in cui la differenza di età incide parecchio, per cui molti pensano che dopo i quarant’anni il tuo destino è segnato e sei condannato a un ruolo sempre più marginale. Il mondo dei vecchi programmatori deve somigliare un po’ a quello dei vecchi sportivi, che si consumano ancora più in fretta. È un ambiente poco conosciuto, pensiamo, perché tende a non lamentarsi molto (almeno per quel poco che vediamo). Una delle poche figure di vecchio programmatore l’abbiamo trovata in “Estensione del dominio della lotta”, e questo già dimostra quanto Houellebecq sia superiore, per sensibilità oltre che per intelligenza, a tutti questi vermiciattoli che scrivono del presente. Nel caso di “Estensione” era un dipendente pubblico, quindi almeno lo stipendio non glielo toglieva nessuno, e in effetti non doveva nemmeno lavorare, ma il buffo e patetico della sua figura spiccava lo stesso, pur nella brevità dell’episodio.
P.S. Parlando di vecchi giochi, nel vecchio “Civilization” (capolavoro) a un certo punto potevi scoprire il comunismo e anche adottarlo. La principale differenza rispetto alla monarchia era che col comunismo il tasso di corruzione non saliva più in proporzione alla distanza dalla capitale, ma rimaneva costante in tutta la nazione. Da un punto di vista pratico doveva agevolare l’espansione territoriale del tuo regno, ma ci siamo sempre chiesti se dietro questa scelta di Sid Meier ci fossero solo considerazioni “in game” o anche una visione politica. Di fatto i regimi comunisti sono diventati famosi proprio per il loro alto tasso di corruzione, che infiltrava ogni settore della vita. Ma forse Sid pensava al comunismo degli anni ’30, quando ancora ammazzavano la gente che pensava male e tutti spiavano tutti. Comunque questo probabilmente è un dubbio che ci porteremo con gli altri nella tomba.
P.P.S. I forum americani sui vecchi computer sono comunque una consolazione. I frequentatori in media hanno più di cinquant’anni e sono cresciuti coi newsgroup e il terrore dell’off-topic, quindi non parlano mai del virus cinese, di negvi sparati, di Trump o comunque di cose diverse dai loro amati vecchi computer. Leggere questi forum significa davvero rifugiarsi in una bolla, in una specie di realtà alternativa. L’inizio della degenerazione di internet furono invece i forum everything / nothing, che erano l’equivalente del bar e in cui si sono fatti le ossa quasi tutti i grotteschi pagliacci che oggi passano per esperti del mondo digitale.
Mi hai riportato indietro di trentacinque anni perlomeno…
😊😘😊
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