Come tutto ciò che è dettato dalla vanità

Il Saggiatore ha pubblicato “Le Montagne della follia” di H.P.L. e prometteva una copia in omaggio a chi avesse notato la particolarità della copertina. I fan di Lovecraft hanno notato subito che il titolo è sbagliato, perché dovrebbe essere “ALLE Montagne etc” (“At the mountains etc), mentre la risposta che l’editore si aspettava era “la menzione del traduttore sulla copertina”.

26734131_167394800553364_6497139272384105840_n

rielaborazione di https://www.facebook.com/andre.ferrari.bufo

Ovviamente noi siamo per “alle montagne” e contro la menzione del traduttore, orrendo vezzo e segno di ulteriore imbarbarimento dei costumi.

Per questa posizione ci siamo presi diversi rimbrotti. In realtà dipende dal fatto che soccombiamo alla nostalgia. Una volta il nome del traduttore sulle copertine dei libri non si metteva. Evidentemente questa mancanza di rispetto turbava i traduttori, e un po’ alla volta a furia di gomitatine ce l’hanno messo. Una oggi, una domani. Ovviamente non c’è nessuna ragione, nessuna reale ragione né per metterlo né per toglierlo, c’è solo che a loro piace che ci sia, e che ad altri non piace, o più probabilmente non gliene frega un cazzo. E così che a lungo andare si fanno le cose, perché qualcuno le vuole e alla maggioranza importa poco. La ragione non c’è, viene anzi il dubbio che la Ragione non c’è. Però ci sono i motivi, le cose appunto che muovono, muovono i gas nello stomaco e i caratteri sulle copertine, e i discorsi inutili, come questo.

Ci hanno anche fatto notare le versioni (adattamenti) di liriche & poesie straniere hanno quasi sempre avuto il traduttore in copertina:

I traduttori di prosa, con un certo ritardo dovuto ai tempi di maturazione della nuova sensibilità universale, avranno protestato che pure la loro è un’arte di lima, bilancino e responsabilità della parola, anche la prosa è poesia!!, è una riscrittura (eccetera). Anche il doganiere della saggistica pretende il riconoscimento del proprio sudore letterario, non solo quando traduce il Nice, ma pure se riporta in italiano il denso periodare metafisico di un Hawking quando scrive la parola “gluepalla”.

Siccome compriamo pochi libri di poesie, non sappiamo bene cosa dire. Il motivo del nome del traduttore in copertina però non dev’essere solo quello dell’orgoglio professionale. Probabilmente il traduttore di poesie è davvero ritenuto chissà perché “più responsabile” di quello di prosa, ma è anche vero che i libri di poesie vendono così poco che non devono esserci molti traduttori proletari.

In altre parole, per la prosa ci sono tanti scalzacani disposti a tradurre e quindi essendo in concorrenza le loro pretese si abbassano: ah tu vuoi il nome in copertina? E allora lo facciamo tradurre a un altro. Traduttori più proletari hanno anche meno consapevolezza del valore del loro nome in copertina, oppure la loro opera è consapevolmente così modesta che non ne vanno fieri. In effetti il nome in copertina è una cosa che ha valore solo per il traduttore. All’editore non costerebbe nulla metterlo, e non gli toglierebbe nulla. Non è che può vendere quello spazio per fare la pubblicità del riso soffiato. E allora perché rilutta a concederlo? Dev’essere una questione psicologica. Ma adesso l’editore si è accorto del valore che il traduttore assegna al nome, e quindi può vendere ciò che per lui non ha nessun valore, può dire “okkey, il nome in copertina, ma allora meno soldi perché è un pagamento in notorietà”. Come al solito questo processo apparentemente giusto e democratico finisce per avvantaggiare solo i più forti, visto che al traduttore proletario il nome sul manuale tecnico o sul libraccolo non rende nulla. Però l’orgoglio di averlo potrebbe indurlo ad abbassare ancora le sue pretese, o a non alzarle.

La faccenda ha assunto quindi nella nostra mente il valore di una metafora sociale e ci conduce a considerazioni più generali.

Il traduttore può ottenere il nome perché 1) è molto forte, è l’unico in grado di fare quel lavoro o comunque l’editore vuole lui perché lo considera abile e/o un aiuto alla vendita, oppure 2) è molto debole, non verrà nemmeno pagato ma “almeno” avrà il nome in copertina, un pagamento “in visibilità”, cui evidentemente attribuisce un certo valore. Due situazioni opposte conducono alla stessa richiesta, il nome in copertina. Probabilmente il “valore” di questo bene è stato creato o evidenziato dai forti, e i deboli vanno a ruota.

Ma questo “bene” vale molto per i forti e poco per i deboli, perché i primi ottengono il nome su bei libri, libri noti, che si vendono, che sono considerati di rilievo culturale, mentre i deboli sui libracci, che finiscono sulle bancarelle, che non sono letti, o se letti vengono derisi, magari proprio per la cattiva traduzione. La visibilità, a differenza del denaro, può essere buona o cattiva visibilità, ma le viene dato l’aspetto del denaro e quindi di un valore in sé.

Naturalmente si potrebbe dire che questo vale per la maggior parte dei nuovi beni. Ma si tende anche a considerare la stessa richiesta (il nome il copertina) come segno dello stesso bisogno o della stessa strategia, mentre come detto può venire da soggetti diversissimi, e anche nemici gli uni degli altri, sia materialmente che ideologicamente. Il problema si pone più che altro per i deboli, che tendono a credersi forti solo perché avanzano le stesse richieste dei forti. Eppure nessun contadino ha mai pensato di essere un principe per la sola ragione che voleva anche lui l’arrosto. Invece gli educati sì.

I traduttori proletari sostengono la lotta per avere il nome in copertina, di fatto favorendo i traduttori signorili e ricavandone solo una vaga speranza. Ma la speranza è meglio di niente e in fondo anche i contadini forse andavano fieri della ricchezza dei loro signori.

Informazioni su eliaspallanzani

Blog dedicato etc
Questa voce è stata pubblicata in lovecraft, oziosità, segnalazioni. Contrassegna il permalink.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.