La morte di Eco sta provocando un sussulto di dignità nazionale: la folla, per lo più ignara del soggetto, avverte confusamente che si tratta dell’ennesima “eccellenza italiana”, come fosse un salume o un caciocavallo, e che perciò bisogna appropriarsene. Qualche raro e malevolo individuo ricorda alcuni passi discutibili del venerabile, che però furono più o meno di tutta la sua generazione, come la famosa lettera contro Calabresi. Altri si lasciano andare a critiche personali, spesso di scarsa signorilità.
Benchè Spallanzani fosse stato in corrispondenza con Eco, la Fondazione non ha mai nascosto il suo fastidio per un certo prezzemolismo del professore, per la sua tendenza al riciclo e per la modesta qualità narrativa dei suoi romanzi successivi a l’Isola del giorno prima. Tuttavia, in questi giorni non è il caso di fare gli schizzinosi e perciò ripubblichiamo una vecchia nota contro Umberto Eco.
Echi
In Dire quasi la stessa cosa, p. 103, Eco propone come esempio di traduzione difficile il catalogo dei pezzenti del Nome della Rosa. Ve lo ricordiamo:
“accapponi, lotori, protomedici, pauperes verecundi, morghigeri, affamiglioli, crociarii, alacerbati, reliquiari, affarinati, falpatori, iucchi, spectini, cochini, appezzenti e attarantati, acconi ed admiracti, mutuatori, attremanti, cagnabaldi, falsibordoni, accadenti, alacrimanti e affarfanti.”
La lista, ricorda Eco, è ripresa da Il libro dei vagabondi, di Piero Camporesi, Einaudi, 1973, che attinge al fino ad allora sconosciuto speculum cerretanorum di Teseo Pini, 1485 circa*. Come esempio di ottima versione Eco cita quella francese, che traduce:
“capons, rifodés, franc-mitous, narquois, archisuppôts, cagous, hubins, sabouleux, farinoises, feutrards, baguenards, trouillefous, piedebous, hapuants, attarantulés, surlacrimes, surands.”
Il professore si chiede anche in quale repertorio locale il traduttore abbia scovato questi termini. Ebbene, la risposta è abbastanza facile. In Notre-Dame de Paris, Hugo scrive:
“Veniva poi il reame d’argot: [. . .], i coutards de boutanche, i coquillarts, gli hubins, i sabouleux, i calots, i franc-mitoux, i polissons, i piètres, i capons, i malingreux, i rifodés, i marcandiers, i narquois, gli orphelins, gli archisuppôts, i cagoux.”
Visto? ci sono quasi tutti. Ma la cosa più bella è che Eco ha scritto l’introduzione a Notre-dame, edizione Repubblica, dove c’è appunto la lista in francese, e tuttavia non sembra essersi accorto che la fonte del suo traduttore francese è (in gran parte) proprio quel libro. Forse l’Umbertone è stato fuorviato dalle vecchie traduzioni, che italianizzavano il testo (es., quella Feltrinelli del 2002 riporta “ruffiti, formigotti, arcischerani etc”).
Non vogliamo dire che Eco non abbia letto il libro che stava introducendo, ma probabilmente è proprio così. Dal canto suo, il traduttore dell’edizione di Repubblica lascia molti termini in lingua originale**, mentre avrebbe potuto copiare la lista di Eco. Bisogna dedurne che, come la maggior parte degli italiani, non aveva mai letto il più noto romanzo dell’Umberto. Tanto vasta e isolata è la letteratura!
* Siccome è in latino, segnaliamo pure Il vagabondo di Rafaele Frianoro, che a quanto pare copiava spudoratamente da Pini.
** E fornisce una legenda:
coutards de boutanche: sedicenti disoccupati.
i coquillarts: falsi pellegrini che portano conchiglie.
gli hubins: si fingevano morsi da cani o da lupi rabbiosi e imploravano guarigioni.
i sabouleux: falsi epilettici che emettevano schiuma dalla bocca grazie a un pezzo di sapone nascosto dietro le labbra.
i calots: fingevano guarigione dalla tigna grazie ai pellegrinaggi.
i franc-mitoux: imitavano lo sfinimento dei malati con un fazzoletto sporco attorno al capo.
i polissons: straccioni, si muovevano a gruppi di quattro con la bottiglia al fianco.
i piètres: camminavano solo con le stampelle.
i capons: tagliaborse o giocatori che frodavano il pubblico attirandolo e fingendo di perdere.
i malingreux: mostravano false piaghe.
i rifodés: proclamavano di essere vittime del fuoco.
i marcandiers: si dicevano mercanti rovinati dalle guerre o da altre sventure.
i narquois: falsi mutilati di guerra.
gli orphelins: bambini mendicanti.
gli archisuppôts: violenta manovalanza al servizio dei masnadieri.
i cagoux: falsi lebbrosi.
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