Elia Spallanzani era un grande lettore di elenchi, orari ferroviari, bugiardini, tabelle tecniche. Convinto che la bellezza è fin troppo comune e che la letteratura, come il funesto demiurgo, si annida dappertutto, compilava a sua volta elenchi e non testi, che restando clamorosamente incacati sono sopravvissuti alla volgarità del secolo. Ne recuperiamo uno:
“Nel tariffario doganale questo è il codice riservato ai circhi ambulanti e ai caravanserragli. Mi chiedo come si faccia, nella pratica, ad importare un circo ambulante; se ne è mai stato importato uno; se possa ancora parlarsi di caravanserragli o se siano invece estinti come i dodo. Noto pure la sagacia con cui il legislatore ha esplicitamente escluso i pavesi e i gonfaloni dalla categoria dei giocattoli, attrezzi per lo sport e loro affini*.
Il tariffario è un volume sollazzevole: in esso le bambole sono giocattoli, ma non lo sono gli occhi di vetro per bambole, come non lo sono le biciclette per ragazzi, mentre su quelle per ragazze resta il dubbio.
Come tutti i sistemi stratificatisi nel tempo, il tariffario è profondo e incorreggibile: nell’animo nobile indurrà il timore e solo in seguito lo sghignazzo.
Ps. se al posto di 9508100 metti le lettere corrispondenti viene fuori iéha.
* per tacere delle vele per carri a vela. Le esclusioni del tariffario, lette a contrario, gettano luce sulla vita concreta di un tempo. E infatti se i carri a vela vengono esclusi dai giocattoli vorrà dire che qualcuno ha cercato di spacciarli per tali. E magari insisteva! e argomentava capzioso, che un carro a vela è appunto un balocco! e chissà quanto era grande… perché, a dire il vero, se fosse stato di un quaranta centimetri gli avrei dato anche ragione. E ci sarà stata anche una quistione tra coloro, con ricorsi e controricorsi incrociati, bolli e spreco di eloquenza… sulla natura essenziale del carro a vela… perché il legislatore non è mica coglione! Se scrive una cosa ci sarà il suo motivo! Bisognava chiarire questo punto e non arrivandoci la ragione, che è impotente di fronte al carro a vela quanto di fronte all’incarnazione, allora soccorre la volontà… la volontà unica e de-fi-ni-ti-va, la volontà con la vi maiuscola! Che radia il carro a vela da giuochi o lo pone… mio Dio… chissà dove… può darsi che non stia da nessuna parte, che non rientri in alcuna categoria… e che venga menzionato nel libro della creazione solo per essere escluso… come se iddio, nella sua imperscrutabile e sozza volontà, avesse scritto nelle tabule azzurre che il coniglio non è mammifero, non è animale, e non è giocattolo né diavolo né caccola né idea, che non è tutto il resto che è, e basta! Del tutto dissimile, in nulla simile a tutto ciò che è… come appunto…”
Attendo ora un’ analisi crticamente accurata del lungo regolamento per i viaggiatori sui mezzi pubblici (milanesi,nella specie), presente su ogni “carrozza”,stampato in lettere assai minuscole. Divieti e regole spassosi: non leggi, ma regolamento che prevede sanzioni per i trasgressori (maschi, le donne sono perdonate).
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