Su “La lettura” del Corriere si parla di un libro, L’orologiaio miope, che parla di animali brutti, buffi o bizzarri. Il recensore però sembra ignorare che questo libro nasce da un blog, o comunque non lo dice. Qualche anno fa il passaggio dalla rete al libro sarebbe stato molto enfatizzato, mentre ora appare una cosa talmente naturale (e infatti lo è) che non lo scrivono nemmeno. Probabilmente è un passo avanti.
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io propenderei piuttosto per l’ipotesi diametralmente opposta: qualche tempo fa si enfatizzava il passaggio dai blog al libro perché i blog andavano di moda e tutti ne parlavano (soprattutto a sproposito). adesso che sono di nuovo rimasti in quattro gatti a scriverli e a leggerli (almeno qui in italia) il giornalista medio si sente tranquillamente giustificato nella sua totale ignoranza del fenomeno.
resta sempre l’opzione “il recensore parla di una cosa che non conosce”.