In questo brevissimo scritto Elia Spallanzani esordisce affermando perentoriamente che i processi di riproduzione perfetta hanno incagliato l’evoluzione dei testi.
Il senso della frase sarà più chiaro considerando un racconto di Philip K. Dick del 1953, “La macchina salvamusica”, in cui il protagonista costruisce una macchina che legge gli spartiti e ne tira fuori creature viventi: da Mozart uno scarabeo, per dire. Le note vengono tradotte in un codice genetico e tutto ciò serve a salvare la musica dall’incombente terza guerra mondiale, perché gli spartiti bruciano, mentre le forme viventi in qualche sopravvivono. Un giorno sarà possibile effettuare il procedimento inverso e voilà, dallo scarabeo rinascerà la musica*.
Spallanzani, come Dick, aveva ben chiaro che il problema della società moderna non è digitalizzare la conoscenza, ma realittificare la digitalità.
* La genialità di Philip Dick: come al solito la sua visione si è avverata, anche se in una forma sorprendente: ricordate quel giochino per playstation in cui si allevano i mostri? Ebbene, lì ogni mostro viene generato a partire da un cd musicale.
P.S. nel 2017, a soli 64 anni dall’idea di Dick, gli scienziati sono riusciti a inserire una gif animata nel codice genetico di un batterio.
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Mi ero ripromesso di non pigiare più sui tasti “mi piace” a caso, ma questo meritava la mia approvazione. Prendilo come un “grazie”. Monster Rancher sembra avere una trama davvero interessante dal mio punto di vista.