Il nostro amico Pàino ci segnala l’articolo del Fantabancarellaro Pazzo che cataloga ed esamina decine e decine di libri in cui gli scacchi sono una parte più o meno importante del meccanismo narrativo. Il tizio è all’evidenza un pazzo accanito di quelli che piacciono a noi, ma nella sua lunga lista dimentica “Santo in 19 mosse” del grande Spallanzani, in cui l’autore si rifà sia alla psicologia di John Locke sia alla teoria computazionale della mente e descrive il prevalere di un orientamento benevolo o malevolo nella mente di una persona (che poi, come si scoprirà alla fine, proprio “persona” in senso stretto non è). La metafora utilizzata è appunto quella di una partita a scacchi, che si svolge nella mente dell’io narrante secondo meccanismi simili a quelli di un diagramma di flusso.
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